Comunicati 09.01.2011

COMUNICATO 09.01.11

Ancora una volta, siamo di fronte alla spettacolarizzazione dell'animale.
Ancora una volta, un'amministrazione comunale per rompere la monotonia che vige imperterrita nei nostri paesi, nelle nostre città, permette ad una compagnia dello spettacolo (sic!) di esibire animali , facendo leva sui più piccoli , sulle loro menti.
Permettere che ciò accada è incivile ed ingiustificabile . Così, come è nostra consuetudine, abbiamo deciso di informare la popolazione che
IL VERO SPETTACOLO E' LA SUA LIBERTA'.





COMUNICATO 16.12.10
(Per il Comunicato ringraziamo gli amici di Memento Naturae Roma.)

Boicotta Telethon, se fa vivisezione non cura le malattie!

Nella notte del 15 Dicembre, un coordinamento, composto da differenti realtà sensibili a questo problema, ha affisso in diverse città d’ Italia ed in Svizzera, striscioni, volantini e adesivi, per denunciare come spesso molte ricerche con animali, vengano sostenute dalla Fondazione Telethon.
Realtà come Memento Naturae, Autonomi AntiSpe, ANS Roma, Offensiva Animalista, Ideopolis, Leonidas, Arte del Vivere in Europa (A.V.E.), 16/8 Natura e Tradizione e Iceberg Fronte Eco-Animalista, si sono così adoperate a pubblicizzare mediaticamente questa battaglia in moltissimi comuni e città italiane, tra cui Aosta, Torino, Chieri, Moncalieri, Asti, Biella, Saluzzo, Cuneo, Bardonecchia, Ivrea, Milano, Bergamo, Verona, Napoli, Capri, Roma, Ladispoli, Fiumicino, Ostia e infine in Svizzera a Lugano.
Occorre avere coraggio ad informare come spesso diverse ricerche sponsorizzate dalla Fondazione Telethon , derivate anche dalla grande sensibilità e generosità dei cittadini che donano fondi al loro sostegno sulle cure per le malattie genetiche, vadano anche a finanziare la sperimentazione animale, pratica che le stesse associazioni insieme a sempre più nutrite schiere di giovani scienziati ed eminenti ricercatori, considerano ormai una pratica inutile, dannosa ed antiscientifica.
Lo scopo dell’azione era di anticipare il consueto taglio del nastro che verrà fatto oggi al Teatro delle Vittorie a Roma, in diretta su RaiUno, che inaugurerà la consueta maratona di iniziative che a dicembre viene fatta per raccogliere fondi da destinare alla ricerca di Telethon.
Nel mese di dicembre, tutti fanno a gara per donare a Telethon, con eventi di tutti i tipi, spot radiofonici, maratone, piazze gremite per la raccolta, parate di stelle e noti personaggi televisivi a ribadirne l’ assoluta importanza.
Tutto questo nella speranza che la valanga di fondi che ogni anno vengono raccolti, servano a far progredire la conoscenza medica ed aiutare chi soffre di malattie genetiche, soprattutto nei casi della Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD), progetto che vede la partecipazione di altre realtà importanti quali per es. l’ Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), o negli ultimi anni della gravissima immunodeficienza ereditaria ADA-SCID, che sembrerebbe ad un passo dalla svolta tramite la terapia genica, a sentire i ricercatori entusiasti.
Ebbene quel che viene poco evidenziato è che una buona parte di questi fondi servono a finanziare la vivisezione, cioè esperimenti su animali che rappresentano a livello scientifico un errore metodologico e a livello economico un inutile spreco di risorse .
Se è così importante finanziare la ricerca, perché si continuano ad utilizzare animali e non si finanzia invece solo la ricerca realmente scientifica, cioè la ricerca clinica, quella epidemiologica, quella che utilizza colture di cellule e tessuti umani?
In questo molto si approfitta della buona fede di gran parte delle persone che, ignare di questo risvolto, tra sms spediti e donazioni in denaro, non possono contribuire ad un reale progresso scientifico e ad aiutare in misura maggiore persone, soprattutto bambini, che soffrono di queste malattie “umane” e non “animali”.

AL SEGUENTE LINK, TROVERETE LE FOTO DI TUTTE LE VARIE REALTA' CHE HANNO COLLABORATO A QUESTA MASSICCIA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE :

 COMUNICATO 27.11.10

Mettendo da parte il giudizio sul Movimento 'Fermare Green Hill', visto il loro atteggiamento discriminatorio basato su preconcetti politici, crediamo sia giusto pubblicare questo articolo.

 

PER IL SINDACO ZANOLA
GREEN HILL E’ UN SOGGIORNO

Qualche giorno fà il Coordinamento è venuto a conoscenza delle dichiarazioni rese al Giornale di Brescia dal sindaco di Montichiari, Elena Zanola. E’ oramai risaputo che etica e trasparenza non sono alla base dei valori della maggior parte dei politici italiani, ma quello che il sindaco ha fatto trasparire attraverso le sue dichiarazioni è sconcertante. Le dichiarazioni rilasciate rappresentano in maniera inequivocabile quanto una persona ‘eletta’ dalla gente in realtà non ascolti veramente cosa la maggior parte della gente sta comunicando, senza alcuna mediazione.
Migliaia di persone hanno manifestato a Montichiari, a Roma e in tutta Italia, per rendere evidente il commercio di morte intrattenuto da Green Hill e per comunicare che un luogo del genere andrebbe chiuso, senza scuse. In diverse parti le dichiarazioni della Zanola non corrispondono al vero, non solo ci ricordano che l’ampliamento è stato originariamente respinto per motivi di carattere ‘ambientale’ , che rimane comunque un fatto indiscutibile (ovvero concedere l’importanza ed il rispetto che si deve alla natura), ma non sia mai che ci si ricordi dei 2500 individui prigionieri di Green Hill e del perché sono rinchiusi lì dentro. Il sindaco raggiunge il culmine quando ci ricorda che 2200 cani (falso: si sta parlando di più di 2500) ‘soggiornano‘ all’interno dell’allevamento.
Avete letto bene: ’soggiornano’. Dopo mesi di dura campagna, dopo l’ampia attività di organizzazione e divulgazione del Coordinamento Fermare Green Hill, del Comitato Cittadino e dopo la dimostrazione delle tantissime persone scese in strada, la Zanola parla ancora di ’soggiorno’ per cani, come se si riferisse ad un canile o ad un rifugio. Ci chiediamo veramente se il sindaco di Montichiari abbia realmente preso in considerazione tutte
le persone che hanno manifestato, se abbia realmente avuto la volontà di ascoltare le istanze di chi assolutamente non reputa Green Hill un soggiorno per migliaia di cani ma un lager vero e proprio. Abbiamo la ‘vaga’ impressione che non abbia dato la giusta considerazione ad un’importante problema che affligge la città di Montichiari.
Nella sua dichiarazione viene menzionata l’impossibilità di intervenire con una revoca dell’autorizzazione, in fondo il posto è stato visitato ed è TUTTO REGOLARE. Queste parole, al Coordinamento, non riescono ad andare giù, questa esigenza di specificare ancora che dentro Green Hill è tutto regolare fa ribrezzo e se sulla carta è vero che l’autorizzazione andrebbe tolta solo dopo aver rilevato grosse violazioni di carattere sanitario, rimane il fatto che se ci fosse la volontà chiara e politica di chiudere l’allevamento, la Zanola potrebbe farlo, prima di tutto perché Green Hill di fatto è un lager per cani beagle e non un ’soggiorno’. Cosa ci ricorda il comportamento del sindaco? Ci ricorda ancora una volta che certi personaggi considerano gli animali non umani come degli oggetti facenti
parte di un’azienda che, come tante altre, vuole ‘produrre’ in serie migliaia di essere senzienti da spedire ai laboratori di tortura. Tutto questo avviene nel ’soggiorno’ che il sindaco di Montichiari continua a
legittimare e difendere provando a scaricare la responsabilità su parlamentari e ministri vari, provando ad ostruire il lavoro sul territorio del Comitato Cittadino (ostacolando costantemente la possibilità di volantinaggi o realizzazione di banchetti informativi), provando a mettere in discussione il messaggio di questo Coordinamento e
di tutte le persone contrarie, un messaggio che sentiamo di rinnovare: Green Hill è un lager, va chiuso e se c’è una persona che lo autorizza ad andare avanti, questa ha nome e cognome ed è Elena Zanola.
Pensiamo, in questo momento, che sia importante ricordare al sindaco che certe sue dichiarazioni andrebbero valutate con attenzione. Dopo tutto, quando non si sa cosa dire, forse è meglio stare in silenzio.
Quella che segue è una e-mail che invitiamo a recapitare alla Zanola, forse la prossima volta riuscirà almeno ad usare termini diversi e più appropriati sulla questione. In allegato forniamo l’articolo tratto dal Giornale di Brescia.

Coordinamento Fermare Green Hill

—–
Email di riferimento:
ufficio.protocollo@cert.montichiari.it, sindaco@montichiari.it
Altre mail del comune di Montichiari:
segreteria@montichiari.it, protocollo@montichiari.it,
messi@montichiari.it, albo@montichiari.it, personale@montichiari.it,  urp@montichiari.it, ragioneria@montichiari.it, tributi@montichiari.it,
anagrafe@montichiari.it, elettorale@montichiari.it,
gianpietro.pezzoli@montichiari.it,  serviziallapersona@montichiari.it,
commercio@montichiari.it, manutenzioni@montichiari.it,
verde.arredourbano@montichiari.it, cimitero@montichiari.it,

urbanistica@montichiari.it, ecologia@montichiari.it

Lettera di protesta:

Spett.le Sindaco Elena Zanola,

ho appreso le sue dichiarazioni rese al Giornale di Brescia di giovedì 18 novembre 2010 in merito all’allevamento-lager Green Hill, situato nella città di cui lei è il sindaco: Montichiari.
Ho trovato le sue dichiarazioni, oltre che errate in alcuni punti a livello informativo, anche sconcertanti e prive delle più semplici basi etiche. Dopo tutti questi mesi in cui la città di Montichiari è salita all’attenzione pubblica per la campagna portata avanti contro Green Hill, non solo vi siete prodigata per ostacolare il comitato cittadino, non solo
avete mostrato scarsa attenzione al problema sollevato da migliaia di persone, ma vi siete resa protagonista di definire ancora oggi ’soggiorno’ quello che in realtà è un lager che spedisce cani beagle ai centri di tortura di tutta Europa. Lo scorso 25 settembre a Roma hanno sfilato circa 10.000 persone con uno scopo preciso, veder chiuso Green Hill. Altre migliaia hanno sfilato in questi mesi con due cortei per le strade del paese e con un presidio davanti all’allevamento, tutte ricordando una cosa che non fornisce scuse, Green Hill sarà ‘regolare’ secondo il suo punto di vista, ma secondo quello di migliaia di persone decisamente no. Ne vuole tenere conto? Si parlerà ancora molto di questa vicenda, così come se ne è parlato in questi mesi, bisogna ammettere che la sua carriera politica e
il suo ‘curriculum’ finora possono vantare una nota non da poco: permettere ad un lager per animali di andare avanti nella propria città e definirlo ancora, dopo tutto quello che sta accadendo, un ’soggiorno’.
Lei ha una strana concezione della parola ’soggiorno’, il vocabolario Treccani la definisce così: “Il dimorare per un certo periodo di tempo in un luogo che non sia la propria abituale residenza, e per lo più a scopo turistico, di cura, per svago, per istruzione”. Lei ha piuttosto considerato questa parola sinonimo di lager, tortura e morte, non è
esattamente la stessa cosa. In futuro vorrei invitarla a considerare con più attenzione e rispetto il problema, a usare le parole con attenzione, a riflettere su quello che si comunica e alla fine di tutto considerare,
semmai ci riuscisse, che dentro Green Hill sono stipati, per essere mandati ai luoghi di tortura, più di 2500 cani beagle (non 2200…), questo forse le permetterebbe di considerare la possibilità, ignorata finora, di revocare l’autorizzazione. Ci rifletta.

(nome e cognome)

 http://www.fermaregreenhill.net/wp/?p=1063




 COMUNICATO 16.09.10



La 'Liberazione animale' non può essere 
sottoposta a monopolio da nessuna area cosiddetta politica.
Autonomi Antispe Bergamo.





COMUNICATO UFFICIALE VITADACANI ONLUS - CHIUSURA ALLEVAMENTO MORINI E RITIRO BEAGLE E RODITORI

A CIRCA TRE MESI dal ritiro totale degli animali presenti nell'allevamento, e con molte adozioni già avviate, ecco un resoconto della nostra avventura...

MORINI HA CHIUSO.
I cancelli si sono chiusi dietro di noi con l’ultimo lotto di roditori lo scorso 27 maggio. Prima avevamo ritirato tutti i cani. Duecentottantatre, per la precisione. La notizia che fossero 410 non è corretta. Il registro di carico e scarico non era aggiornato e contava molti più cani di quanti fossero presenti realmente in allevamento. I ratti, i criceti e i topini portati in salvo superano i settecento soggetti.
Tutto è cominciato nel febbraio di quest’anno con la richiesta di aiuto da parte del Comune di S.Polo per una felice risoluzione della “questione morini”. Stavano trattando la chiusura dell’allevamento concludendo un accordo con la titolare, con l’impegno a non rinnovarle mai più la licenza e il veto ad allevare animali sul territorio regionale. Ma serviva prima sistemare gli animali. Morini avrebbe chiuso, ma vuoto.
Data la nostra disponibilità a trovare una soluzione adeguata per gli animali, è iniziata una trattativa tra noi e il Comune di S.Polo con la collaborazione del servizio veterinario di zona. Lunga. Con mille marce indietro a causa dei ripensamenti della Soprani. Comune e servizio veterinario, hanno scelto di lavorare sulla nostra proposta e con la nostra associazione.
Perché dal 2003 seguivamo da vicino la vicenda dell’allevamento, chiedevamo il ritiro della licenza allo stesso e tentavamo di monitorare il rispetto dei parametri di legge all’interno della struttura, interessando comune e asl.
Perché più volte, con le precedenti amministrazioni e con il commissariamento del Comune avevamo proposto piani di rientro attraverso cui svuotare l’allevamento e portare in salvo gli animali. Perché la nostra associazione gestisce dal 1998 un progetto di recupero di animali da laboratorio. Perché il progetto in questione, dal nome DL4, sembra essere l’unico progetto di recupero e riabilitazione di cani da laboratorio sul territorio nazionale. Perché negli anni abbiamo potuto mettere a punto ed elaborare uno specifico protocollo di riabilitazione degli animali da laboratorio in particolare dei cani.
Perché da oltre 10 anni seguiamo il progetto vitadatopi attraverso il quale abbiamo ritirato e collocato negli anni migliaia di roditori ex cavie da laboratorio.
Il programma di ritiro, adozione e presa in carico di tutti gli animali presenti presso l’allevamento morini prevedeva: l’adozione immediata dei cani meno traumatizzati e in buone condizioni presso privati che dessero garanzie di buon trattamento, il ritiro di tutti i cani sia direttamente da parte nostra sia da parte di enti da noi selezionati, il trasporto degli stessi o presso le nostre strutture o presso rifugi, canili e stalli adeguati in vista dell’adozione definitiva a privati, il ritiro di tutti i roditori in vista di un’adozione. Per lo svolgimento del programma ipotizzato, abbiamo e stiamo tutt’ora collaborando con associazioni, gruppi, rifugi e singoli presenti sul territorio nazionale che hanno dato la disponibilità a partecipare all’emergenza. Tutti gli enti disponibili ed interessati a collaborare sono stati i benvenuti. E le richieste di partecipazione al programma da parte di associazioni non ancora coinvolte o con le quali non vi sia già attiva una collaborazione saranno bene accette. Per questo si è scelto di frazionare in piccoli e medi gruppi il lotto totale di cani in modo da suddividere la  possibilità ricettiva e di adozione tra i vari gruppi e onlus situate su più territori regionali. Quasi nessuno dei cani era cucciolo. I più giovani erano poco sotto l’anno. Moltissimi invece gli adulti, i “molto adulti” e gli anziani. Le fattrici e i maschi riproduttori. Pieni di rogna, micosi, zecche, ferite, tumori. Molti dei cani più giovani sono già andati in famiglia, in quanto meno “traumatizzati”. Quelli più adulti ed anziani hanno invece necessità di un programma di riabilitazione più lungo.
Per esperienza abbiamo purtroppo constatato che spesso l’origine dei traumi dei cani da laboratorio va indagata già nella modalità d’allevamento. Per tanto molti cani provenienti da stabilimenti fornitori come Morini, ma non transitati dal laboratorio, generalmente presentano gli stessi disturbi comportamentali di quelli che hanno affrontato il laboratorio.
Per questo abbiamo fornito ad ogni rifugio ed associazione che ha collaborato accogliendo un gruppo di cani una copia del nostro protocollo di riabilitazione dei cani da laboratorio in modo che possano sapere come gestirli per meglio ottenere una riabilitazione comportamentale nel caso in cui essa si riveli necessaria. Siamo ovviamente consapevoli che questa sia un’emergenza e come tale è stata gestita cercando di portare subito in salvo gli animali in luoghi dove possano stare al sicuro e tentando di affrontare nel migliore dei modi un percorso di adozione e prima di riabilitazione.
Generalmente nel progetto DL4 ci troviamo a trattare e gestire un piccolo gruppo di cani alla volta.
La riabilitazione viene per tanto affrontata direttamente da noi con calma e con strumenti ed esperienza consolidati.
Questa volta ciò sarebbe stato impossibile per tanto si è deciso di mettere le strutture che ci hanno aiutato in condizione di gestire il problema, seguendo i consigli e gli step di riabilitazione da noi ipotizzati. Al Comune di San Polo viene garantita una totale trasparenza e tracciabilità di tutti i cani ritirati con consegna di ogni singola copia di modulo di adozione sia dei singoli cani affidati ai privati sia dei gruppi di cani affidati alle associazioni e ai gruppi animalisti. In questo secondo caso verranno in seguito anche consegnate le schede di adozione a terzi, ovvero ai privati che andranno ad adottare i cani presso i rifugi delle associazioni e gli stalli temporanei. Da parte nostra controlleremo ogni singola adozione per accertarci del buon esito delle stesse. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato. Nei trasporti, nel ritiro e nell’accoglienza degli animali.
Persone singole, gruppi informali, attivisti, gruppi di volontari, associazioni, canili, rifugi, pensioni.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile la chiusura di questo allevamento della morte.

Un grazie particolare a:
PENSIONE PIRIPINZIO
GLI AMICI DEL RANDAGIO
FATTORIA DELLA PACE IPPOOASI
RIFUGIO DEL CANE ONLUS
CHIARA
ATAR
CANILE RIFUGIO DI PONDERANO
DOG'S HOLIDAY
PAL LEGNANO
RIFUGIO U.A.I.
ASILO DEL CANE
ASSOCIAZIONE AMICI DEGLI ANIMALI
ELENA
GRUPPO ZOOFILO CARPIGIANO
ASSOCIAZIONE ANIMALI PER AMICI
ASSOCIAZIONE TOM & GERRY
ASSOCIAZIONE AMICI DI ZAMPA
LEAL
RIFUGIO IL CASCINOTTO
MATILDE
ASSOCIAZIONE CINOFILA MANTOVANA
ROMINA
ASSOCIAZIONE ZOOFILA LOMBARDA
CASA FAMIGLIA VILLA
ROJLY
ALESSIA
JILENIA
PENSIONE RIFUGIO OASI
RIFUGIO LA CUCCIA
ENPA CHIERI
RIFUGIO IL BAU
ENPA VICENZA
CANILE DI ROVERETO
GRUPPO CINOFILO BALLA COI LUPI
VALLE VEGAN
FEDERICO
CASA ORIZZONTI

per averci aiutato ad accogliere cani e roditori.
GRAZIE DI CUORE!!!


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ED ORA pensiamo agli altri centri di tortura.
Nascosti ovunque nelle nostre città.
E primo tra tutti l’altra “fabbrica della morte”. Immensa.
GREENHILLl, di Montichiari, Brescia.
Acquisito dal colosso americano Marshall Farm. Leader nel mercato di animali da laboratorio.
Tiene prigionieri oltre 2.500 beagle che vende ai laboratori. Ripartiamo da lì, da quell’orrore.
E cerchiamo uno spiraglio di forza e speranza per aprire le gabbie.
Grazie a tutti.
http://www.fermaregreenhill.net/
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VITADACANI ONLUS

I Video:
Beagle Ritirati da Morini: http://www.facebook.com/video/video.php?v=1344569060794&ref=mf
Progetti di Vitadacani: http://www.facebook.com/video/video.php?v=1161233517520&ref=mf

Progetto DL4:
http://www.vitadacani.org/dl4.html

Come trovarci:
http://www.vitadacani.org/
vitadacani@vitadacani.org
Tel. 02.93871132 - 349.0581076
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